Nonostante il devastante impatto ambientale di cui viene tacciato, l’avocado è un alimento che sta prepotentemente entrando nelle tavole degli italiani. Che sia crudo, in insalata o sotto-forma di guacamole, l’avocado riesce a soddisfare anche i palati più restii e convince nutrizionisti e medici per via di diverse qualità organolettiche. Si tratta di un frutto estremamente grasso che nell’economia di un piano alimentare strutturato funge da fonte di Omega- 3.
Avocado: un anti-ossidante naturale
L’avocado è il frutto della pianta Persea americana (P. americana). Ogni anno vengono prodotte più di 3 milioni di tonnellate di avocado che vengono consumati avidamente in tutto il mondo. Tralasciamo, in questo discorso, tutte le implicazioni ambientali che, tuttavia, non devono essere ignorate durante la spesa. A tavola, si consuma esclusivamente la polpa del frutto, scartando il grosso nocciolo e la buccia. L’intera P. americana è ricca di anti-ossidanti, ma solamente quelli contenuti nella polpa sono di interesse per un’alimentazione che contenga al suo interno questo frutto.
Sono stati condotti moltissimi esperimenti, soprattutto sulla varietà Hass, la più diffusa in nord America. Questi studi sono stati ripetuti e affrontati e con molte tecniche diverse, il che rende i dati prodotti verosimili.
Le evidenze mostrano la presenza di composti fenolici come acidi fenolici e idrossinnamici, flavonoidi e tannini. Oltre a questi sono presenti anche carotenoidi, tocoferoli e, come anticipato prima, acidi mono e poli insaturi. La maggior parte di questi studi, inoltre, ha evidenziato significative correlazioni tra i composti fenolici e la funzione anti-ossidante dell’avocado. A queste molecole viene attribuito l’effetto di arginare l’ossidazione e limitare infiammazione e la aggregazione piastrinica.
Avocado maturo o acerbo?
Vi è un paradosso sulle proprietà anti-ossidanti di questo alimento: la polpa, unica parte che viene portata a tavola, presenta molte meno molecole da proprietà anti-ossidanti rispetto a buccia, seme e pianta. Gli estratti di queste tre componenti infatti hanno presentato una concentrazione molto maggiore rispetto all’estratto della polpa. In particolare sono i semi ad avere la maggior quantità di anti-ossidanti, grazie alla massiccia presenza di: catechine, epicatechine, leucoantocianidine, triterpeni, acido furoico e proantocianidine.
Anche il livello di maturazione incide sulla concentrazione e il frutto più maturo presenta una quantità maggiore di tutti i componenti sopra-citati. Questo è dovuto a processi chimici che avvengono sia all’interno del frutto che della pianta. Essi portano alla sintesi di una maggiore quantità di composti anti-ossidanti.
La maggior parte degli esperimenti consistono in una mera misurazione quantitativa e qualitativa dei composti citati. Il processo metabolico che li coinvolge, una volta assunti mangiando l’avocado, va approfondito. E’ tuttavia un dato di fatto che questo frutto esotico, ormai diventato parte integrante dell’alimentazione di molti di noi, abbia un effetto positivo sull’organismo.
Bibliografia
Bhuyan et al, The Odyssey of Bioactive Compounds in Avocado (Persea americana) and Their Health Benefits, Antioxidants (Basel) 2019 Sep 24;8(10):426. doi: 10.3390/antiox8100426.