Le intolleranze alimentari sono un problema serio che può causare disagi significativi. Tuttavia, negli ultimi anni, si è diffusa una serie di pratiche pseudoscientifiche che promettono di identificare le intolleranze alimentari attraverso test non attendibili. In particolare tutti quei test non effettuati in ospedale, ma che vengono proposti in ambulatori privati o farmacie devono far drizzare le antenne perchè spesso non sono scientificamente validati. In questo articolo andiamo a definire cosa sono le intolleranze alimentari e quali test pseudoscientifici non bisogna prendere in considerazione quando si sospetta un disturbo di questo tipo.
Cosa sono le intolleranze alimentari?
Prima di immergerci nelle pratiche pseudoscientifiche, è importante capire di cosa stiamo parlando. Un’intolleranza alimentare si verifica quando il corpo ha difficoltà a digerire un particolare alimento. Questo può causare sintomi come gonfiore, diarrea, crampi addominali e altri disturbi digestivi. Tutt ciò è generalmente causate da una carenza di enzimi digestivi specifici: in mancanza di lattasi si manifesta l’intolleranza al lattosio.
Le uniche intolleranze alimentari riconosciute sono quest’ultima e l’intolleranza al glutine ed entrambe devono essere diagnosticate da un medico specialista: non da nutrizionisti o altre figure sanitarie non afferenti all’ordine dei medici. Lo specialista di riferimento è il gastroenterologo.
Pratiche Pseudoscientifiche e il test delle Intolleranze Alimentari
Negli ultimi anni, sono diventati molto popolari i test delle intolleranze alimentari che promettono di identificare in modo preciso gli alimenti responsabili dei sintomi sopra descritti. Altre volte, addirittura, i test hanno l’obiettivo di riconoscere quali alimenti siano responsabili di ingrassamento anomalo: non esiste evidenza che dimostri che singoli cibi possano causare un aumento di peso come conseguenza di un un qualche tipo di intolleranza.
Molti di questi test, se non tutti, sono privi di validità scientifica e spesso si basano su pseudoscienza e ciarlatanerie che mancano di qualsivoglia elemento di letteratura sceintifica a supporto. Ecco riassunte le ragioni per cui dovremmo essere scettici di tali pratiche e starne alla larga:
- Assenza di Prove Scientifiche: Molti test delle intolleranze alimentari non sono supportati da prove scientifiche solide. Non esiste un consenso nella comunità scientifica riguardo ai metodi utilizzati in questi test.
- Variabilità dei Risultati: I risultati di questi test possono variare da un giorno all’altro, rendendoli poco affidabili. Ciò significa che un alimento potrebbe essere identificato come “non tollerato” in un momento e “tollerato” in un altro.
- Diagnosi Incomplete: Questi test spesso individuano una lunga lista di alimenti “non tollerati”, senza considerare la quantità o la frequenza con cui dovrebbero essere evitati. Ciò può portare a diete estremamente limitanti e poco realistiche.

Quali sono i test riconosciuti dalla comunità scientifica?
Il breath test è l’unico riconosciuto dalla comunità scientifica per la diagnosi di un’intolleranza alimentare. Si effettua in ospedale soffiando all’interno di un apposito strumento dopo aver ingerito una quantità misurata di lattosio. Questo test è infatti specifico per questo oligosaccaride.
L’intolleranza al glutine, invece, intesa come malattia celiaca, viene diagnosticata mediante test sierologici preliminari seguiti poi da biopsia dei villi intestinali effettuata mediante gastroscopia (esofagogastroduodenoscopia). E’ possibile, inoltre, effettuare dei test genetici, per indagare la predisposizione alla celiachia. Per approfondire leggi questo articolo.
Il Ruolo del Nutrizionista Professionista
Il migliore approccio per affrontare le intolleranze alimentari correttamente diagnosticate è consultare un nutrizionista o un dietologo professionista. Questi esperti possono condurre un’accurata valutazione delle abitudini alimentari, dei sintomi e delle reazioni individuali per venire incontro al paziente con un’alimentazione indicata. Inoltre, possono fornire consigli basati su prove scientifiche per gestire le intolleranze in modo sano ed equilibrato.
Conclusione
Mentre è comprensibile cercare risposte alle proprie intolleranze alimentari, è fondamentale evitare pratiche pseudoscientifiche come i test delle intolleranze. Affidarsi a prove scientifiche e consulenza specializzata è la chiave per garantire una dieta sana e bilanciata.
Investire nella propria salute richiede un approccio basato sulla scienza, e questo vale anche per le intolleranze alimentari. Non lasciatevi ingannare da promesse vuote e scelte pseudoscientifiche. Optate per la consulenza di un gastroenterologo e di un professionista della nutrizione per un percorso sicuro verso una vita più sana e al benessere.
Se sei intollerante al lattosio e cerchi un nutrizionista per un’alimentazione che tenga in considerazione questo tuo disturbo, prenota una visita.
Fonte: https://www.humanitas.it/visite-ed-esami/il-test-delle-intolleranze-alimentari/