Il lipedema è un disturbo che colpisce quasi esclusivamente le donne e riguarda il tessuto adiposo sottocutaneo. Esso prende di mira soprattutto la parte bassa del corpo, in particolar modo le gambe e i fianchi. Questo disturbo cronico è motivo di disagio per molte persone che spesso ricorrono anche a soluzioni chirurgiche per risolvere o arginare il problema.
Nel lipedema sembra esserci una forte componente infiammatoria che può essere aggravata attraverso un’alimentazione disordinata, poco attenta o improvvisata. Per questo motivo spesso medici e nutrizionisti scelgono approcci anti-infiammatori che possano in qualche modo limitare questa fastidiosa componente del disturbo.
Lipedema, protocollo RAD e dieta chetogenica
Partiamo subito con il mettere in chiaro le cose: l’alimentazione non è una soluzione al problema, quanto piuttosto un modo per alleviare i sintomi. In letteratura non sono ancora presenti articoli determinanti che abbiano stabilito un protocollo nutrizionale predefinito per il lipedema.
Uno degli approcci raccomandati è il protocollo RAD (rare disease disorders), che raccomanda di evitare glutine, latte, soia e alimenti ricchi di fito-estrogeni. Viene consigliata anche l’assunzione di Omega 3 EPA/DHA. Bisogna tuttavia sottolineare come questo protocollo non abbia basi scientifiche solide che lo rendano clinicamente valido.
La dieta chetogenica, a sua volta, si è dimostrata efficace nel contenere i sintomi da lipedema. Questa categoria di diete prevede un’assunzione estremamente limitata di carboidrati (meno di 30g al giorno o meno del 10% delle calorie totali) ed un rapporto grassi : proteine spesso a favore dei primi, ma variabile sulla base della persona.
L’integrazione anche in questo caso può svolgere un ruolo chiave. Innanzitutto nell’economia di un piano nutrizionale chetogenico ci sono spesso integratori di base che vengono dati per sopperire alla quasi mancanza di carboidrati. Non avendo la possibilità di consumare frutta durante la giornata, chi segue questa tipologia di dieta spesso ricorre a integratori multivitaminici, sali minerali ed, a volte, fibre alimentari. Oltre a questi vi sono integratori che si sono rivelati utili per il trattamento del lipedema. Oltre ai già citati Omega 3 (EPA/DHA), la vitamina C è un micronutriente molto utile quando si ha a che fare con condizioni infiammatorie. All’interno di una dieta chetogenica spesso l’acido ascorbico (la molecola identificata come Vitamina C) è limitato, pertanto integrarlo è un’ottima idea.
Altri integratori utili quando si parla di lipedema sono l’N-acetil-cisteina e la diosmina che hanno un ruolo nel limitare il circolo dei radicali liberi ed hanno quindi un ruolo anti-ossidante.
Conclusioni
Il lipedema è un disturbo con una forte componente infiammatoria. Alla luce di questo è fondamentale seguire un piano nutrizionale strutturato che in qualche modo limiti questo aspetto e, anzi, vada a contrastarlo. Bisogna ribadire come l’alimentazione sana e corretta non sia una cura del problema, quanto piuttosto un modo per aiutare a contrastarlo o per alleviarne i sintomi. In tal senso la dieta chetogenica sembra essere l’approccio più funzionale.
Bibliografia:
Cannataro, Roberto & Cione, Erika. (2020). Lipedema and Nutrition: What’s the Link?. 4. 86-89.